Riguardando MATRIX, il celebre film con Keanu Reeves, ho colto una metafora molto pesante riguardo a quella che fuori da un salone cinematografico o dopo aver raccontato una fiaba ai nostri figli reputiamo la "vita reale": quanto reale è veramente?
Ed era proprio lo spunto che mi occorreva per parlare di qualcosa che da un po' di tempo era lì......ma non mi riusciva il modo di scrivervela: sperimentando una certa sofferenza, facendo i conti con le mie "ferite" la nebbia del superfluo si è dileguata in me, offrendomi di continuo una visuale più ampia del mondo che mi circonda ed invitandomi quasi a pormi alcuni interrogativi:
- Quanto le nostre scelte sono nostre e soprattutto quanto noi siamo schiavi di un meccanismo virtuale che insinuandosi nella nostra vita si spaccia per verità ma non la è ?
- Tramite i media e le correnti di pensiero dominanti nel contesto sociale in cui viviamo, che ci bombardano di continuo, siamo pesantemente condizionati e senza rendercene conto quasi plagiati : "adesso cosa penseranno di me se faccio quella cosa pur ritenendola giusta?" oppure: "come reagirebbero le persone a me vicine sapendo questo e quest'altro di me che dai loro discorsi appare tanto imbarazzante e addirittura sbagliato, mentre io pensavo di non far nulla di male...??"
- Quanto mi determino nei valori in cui credo e nei quali insegno a credere?
- Quanto fuggo ciò che è scomodo e mi mette in crsi invitandomi ad accorgermi di chi non ce la fa ed è stimato un nulla dalla società, ad uscire dal guscio dei miei meccanismi di difesa, a migliorare le cose....dentro e fuori di me???
Dover pensare alla salute, alla famiglia, sperimentare situazioni di necessità estrema, attua nella mia vita una costante e quasi automatica "potatura" di ciò che per me non è autentico....
Spendere le forze che ho per amare, educare, non far pesare la mia situazione nei suoi risvolti più negativi sugli altri, mi aiuta a non fare scelte idiote o crearmi una "realtà virtuale" dove accomodarmi lasciandomi andare in discorsi stupidi, esterioristi, giudici e "prima-donnisti", venendo meno alle mie responsabilità umili, semplici ma fondamentali per la mia vita e per quella di chi amo.
Ogni giorno però devo fare la mia scelta....pillola rossa o pillola blu? Verità o finzione?
IO SCELGO DI RUZZOLARE CON NEO NELLA TANA DEL BIAN-CONIGLIO
per sondarne le prfondità e vivere la meraviglia dell' AMORE spesso semplice, umile, poco dispendioso e talvolta antiestetico, che si accontenta di ciò che c'è, senza inseguire di continuo ciò che non può esserci,
Buona Visione.........
sabato 24 ottobre 2009
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2 commenti:
bellissimo post Silvia, riflessioni che mi toccano sempre...l'amore che si accontenta di ciò che c'è, riuscire ad essere appagati con le cose essenziali ché già si è tanto fortunati ad averle! Ti abbraccio forte con condivisione :-)
mi piace molto la gente che si accorge degli altri e di ciò che la circonda, anche se ciò comporta una sfida con se stessi e con gli altri: METTERSI IN DISCUSSIONE.
E' più facile accomodarsi con dei bei discorsi magari anche culturalmente appaganti ed inattaccabili, ma.... se gratti un po' sotto ci trovi tonnellate d'indifferenza!!!
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