......e perdonatemi ancora due cosette, chi s'ingrassa dietro la precarietà e la bassissima qualità delle costruzioni statali destinate all'accoglienza ed alla cura dei malati??? Mai visto un carcere che costa miliardi e miliardi che quando piove nel suo interno cola ovunque ????(....e i miliardi????)..........che bella la stazione piena di gente "VIRTUALE" !?!?!?!? Tutti come in TV.......se oggi uno puzza di pipì e vive in un cartone la prima cosa che si pensa non è "Effettivamente è in difficoltà" ma...."Che schifo certe cose non dovrebbero permetterle, non dovrebbero esistere" e quindi stando alle logiche di mercato, certa gente va allontanata con lo sfolla-gente e non accolta o curata con adeguati modi, se rimossa: viene rimossa senza che importi dove e soprattutto come.
Concludo evidenziando una bellissima frase della canzone che colui il quale soccombe ad un maltrattamento rivolge al suo oppressore: "Signore, non ho niente ma è più di ciò che hai tu, le catene non mi legano più, nemmeno i ferri ai miei piedi, fuori ci sono i prigionieri dentro i liberi!!!!!"<>
Nella latrina un fucile
Mani imploranti mi tengono giù
Solo al cacciatore fu data la caccia
In questa città lattina
Città lattina
Niente stelle nella notte nera
E' come se il cielo fosse caduto giù
Niente sole nella luce del giorno
E' come se fosse incatenato alla terra
Incatenato alla terra
Il guardiano disse
L'uscita è venduta
Se vuoi una via d'uscita
Argento ed oro
Schiena rotta sul soffitto
Naso rotto sul pavimento
Io urlo al silenzio, sta strisciando
Striscia sotto la porta
C'è una corda intorno al mio collo
E c'è un grilletto nella tua pistola
Gesù dì qualcosa
Io sono qualcuno, io sono qualcuno
Io sono qualcuno
Capitani e re
Nella stiva delle navi
Vennero per accumulare
Argento ed oro
Argento ed oro
Ho visto l'andirivieni
Li ho visti i capitani ed i re
Ho visto le loro uniformi blu marina
Ho visto le loro cose lucide e splendenti
Cose lucide e splendenti
La temperatura sta salendo
La febbre incandescente
Signore, non ho niente
Ma è più di ciò che tu hai
Le catene non mi legano più
Nemmeno i ferri ai miei piedi
Fuori ci sono i prigionieri
Dentro i liberi
Liberateli
Liberateli
Ad un campione di pugilato all'angolo si insegna
Colpisci dove fa male
Argento e oro
Argento e oro
[segue la parte parlata]
Sì, argento ed oro... Questa canzone fu scritta in una camera d'albergo a New York City ai tempi in cui un nostro amico, Little Steven, stava mettendo insieme un disco di artisti contro l'apartheid. Questa è una canzone scritta su di un uomo in una baraccopoli fuori Johannesburg. Un uomo che era stanco di abbassare lo sguardo alla canna di fucile del Sud Africa bianco. Un uomo arrivato al punto di essere pronto ad alzare le braccia contro il suo oppressore. Un uomo che ha perso la fede nei pacificatori occidentali mentre essi discutono e mentre trascurano di sostenere un uomo come il vescovo Tutu e le sue richieste di sanzioni economiche contro il Sud Africa.
Vi sto irritando? Non volevo irritarvi...
Ok Edge, suona il blues!
3 commenti:
Il problema è che agli italiani (non a tutti ovviamente ma a molti di loro) non frega niente degli immigrati, dei carcerati e dei barboni. L'immigrazione a loro va bene quando c'è la badante ucraina che pulisce la merda dei loro nonni, o la colf che pulisce casa, ma non va più bene quando quella badante di notte deve prostituirsi. Per carità! non sono cose che si fanno queste! Un offesa alla morale! Cosa dobbiamo far vedere ai nostri bambini?
Glielo facessero vedere ai bambini cosa tocca fare alla loro badante perché capiscano che schifo di mondo è quello dei loro genitori.
Un saluto.
Ciao Silvia, avevo letto oggi questo tuo post e mi era molto piaciuto.
Com'è difficile non giudicare chi vive, pensa, agisce in modo differente da noi!! Anche se la sua vita è la conseguenza di sbagli, di incapacità, o, più semplicemente, di educazione e cultura diversi, non abbiamo nessun diritto di giudicare gli altri. Come ha ricordato l'arcivescovo di San Francisco, a proposito della scottante questione dei gay, Dio ama tutti incondizionatamente.
Che diritto abbiamo noi di condannare chi è amato da Dio in maniera così assoluta? Ciò che noi dobbiamo imparare ed insegnare ai nostri figli è pretendere il rispetto per noi stessi e donarlo agli altri. Dobbiamo insegnare loro ad amare gli altri: non mi sembra che Madre Teresa di Calcutta chiedesse a chi stava morendo se la sua malattia era causata o meno dalla sua immoralità. Non li ha mai giudicati! Non diceva: giudico il peccato e non il peccatore!! Li amava soltanto, profondamente e concretamente, perchè in loro vedeva il volto di Gesù.
Ciao,
Alessandra
Ciao Silvia! Ne approfitto di un computer per passare a farti un saluto!Bel post! a presto!
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