"Esiste un'altra forma di fascismo" sosteneva Erich Fromm, esso non sarebbe più secondo lo psicanalista e sociologo tedesco quello d'Hitler e Mussolini, ma quello del benessere contemporaneo che ci incastra nei bisogni "fittizzi" della nostra vita condizionata e straviziata dal sistema (soprattutto quello di mercato).
Ancor prima Oscar Wilde sosteneva che: "Viviamo in una società dove le uniche necessità sono le cose non necessarie" e aveva ragione, poiché il "nuovo fascismo" secondo Fromm ci imbocca, ci sazia e soprattutto ci rende schiavi di qualcosa che....alla sola minaccia o parvente minaccia d'esserci tolta, ci condiziona al punto da renderci manipolabili tanto quantolo facevano i fucili, le baionette e i dobermann del Nazional Socialismo con le precedenti generazioni. Già, è così, sembriamo piccole fragili monadi, isolate dal progresso.....migliaia d'amici su facebook e socialnetwork vari, tutti pronti a morire di solitudine perché il concetto d'amicizia, oggi più che mai è ridotto ai minimi termini. Che storia, vi ricordate quando si usciva e si incontrava la gente per strada che si fermava a fare quattro chiacchiere??? Oggi invece si corre, non c'è tempo e quando ti fermi e rischi di guardarti dentro un attimo, ricominci a correre, perché guardarsi dentro farebbe crollare tutta l'impalcatura esteriore che spesso e volentieri costruiamo fuori di noi, per coprire quanto di "terribile" potrebbe celarsi all'interno. Consumiamo, consumiamo ma all'interiorità "non facciamo mai gli esami clinici approppriati" quelli li avanziamo solo per il corpo e continuiamo a scappare con gran timore di rinunciare al nostro colossale EGO, nostro manufatto e opera d'arte, mentre invece stiamo solo mettendo da parte il meglio: la VITA che pulsa in noi e dice la nostra verità, ciò che siamo realmente. Tendiamo invece ad essere immagine, condizionati, manovrati attraverso queste nostre estreme fragilità, che solo attraverso l'apparire cercano di renderci sempre più forti, sicuri e a volta anche spietati. I potenti della terra, così mi piace chiamarli, che occultamente attraverso esse ci manovrano, conoscono molto ma molto meglio di noi le nostre fragilità e le nostre estreme dipendenze dal superfluo, che a volte per timore o per orgoglio malato non riconosciamo nemmeno.
Ancor prima Oscar Wilde sosteneva che: "Viviamo in una società dove le uniche necessità sono le cose non necessarie" e aveva ragione, poiché il "nuovo fascismo" secondo Fromm ci imbocca, ci sazia e soprattutto ci rende schiavi di qualcosa che....alla sola minaccia o parvente minaccia d'esserci tolta, ci condiziona al punto da renderci manipolabili tanto quantolo facevano i fucili, le baionette e i dobermann del Nazional Socialismo con le precedenti generazioni. Già, è così, sembriamo piccole fragili monadi, isolate dal progresso.....migliaia d'amici su facebook e socialnetwork vari, tutti pronti a morire di solitudine perché il concetto d'amicizia, oggi più che mai è ridotto ai minimi termini. Che storia, vi ricordate quando si usciva e si incontrava la gente per strada che si fermava a fare quattro chiacchiere??? Oggi invece si corre, non c'è tempo e quando ti fermi e rischi di guardarti dentro un attimo, ricominci a correre, perché guardarsi dentro farebbe crollare tutta l'impalcatura esteriore che spesso e volentieri costruiamo fuori di noi, per coprire quanto di "terribile" potrebbe celarsi all'interno. Consumiamo, consumiamo ma all'interiorità "non facciamo mai gli esami clinici approppriati" quelli li avanziamo solo per il corpo e continuiamo a scappare con gran timore di rinunciare al nostro colossale EGO, nostro manufatto e opera d'arte, mentre invece stiamo solo mettendo da parte il meglio: la VITA che pulsa in noi e dice la nostra verità, ciò che siamo realmente. Tendiamo invece ad essere immagine, condizionati, manovrati attraverso queste nostre estreme fragilità, che solo attraverso l'apparire cercano di renderci sempre più forti, sicuri e a volta anche spietati. I potenti della terra, così mi piace chiamarli, che occultamente attraverso esse ci manovrano, conoscono molto ma molto meglio di noi le nostre fragilità e le nostre estreme dipendenze dal superfluo, che a volte per timore o per orgoglio malato non riconosciamo nemmeno.
Poi succede che ci ritroviamo in luoghi come il Policlinico di Pavia, dove una cara amica con problemi immunitari pesanti, dato lo stadio del linfoma, passeggiando nei sotterranei col marito per recarsi in modo più protetto in altri reparti a fare esami, incrocia con gli occhi e anche una certa acquolina i busti di manzi appesi nelle cucine, rossi sangugni e belli da vedere, per poi mangiare simmenthal scadente fino alla fine del suo percorso di vita, CHE SCHIFO!!!! (chissà che fine fanno i manzi....).
SI FERMERA' UN CUORE.........